Il territorio

       La configurazione

       Quell'agglomerato di case bianche e basse poste su un breve lembo di arida terra rossastra che, superata la breve salita di Malpasso, coglie quasi di sorpresa il nostro viaggiatore è il primo Comune costiero che si affaccia lungo la statale nord-occidentale SS 113 che da Palermo si snoda verso Trapani; un piccolo centro marinaro che porta il caratteristico nome di Isola delle Femmine dall'affascinante richiamo di grazia e gentilezza. 

       Il paese è situato all'imboccatura di un'ampia insenatura tra il Capo del Gallo e la punta del Rais in una ridente posizione ed offre anche allo sguardo più distratto la fantastica visione di un'isola che si staglia poco più ad ovest nella sua interezza come un'oasi sospesa tra cielo e mare. Essa si profila lungo la linea dell'orizzonte in un sottile confine di calcari stratificati facendo passare in subordine gli altri elementi dell'ambiente circostante. Uno scenario, questo, di una intensa straordinaria bellezza che rivela nitidamente tutto il suo fascino particolare durante le ore di bassa marea e che da solo giustifica lo stupore del nostro viaggiatore.

       Per 3/4 bagnata dal mare, presenta una conformazione territoriale molto sviluppata che si incunea a settentrione in corrispondenza dello stretto che la separa dall'isola omonima. Le sue coste sono lunghe e molto frastagliate, ricche di cavità e grotte create dall'erosione marina, nelle quali si aprono piccole insenature che ben si prestano all'attracco di imbarcazioni leggere e/o da diporto durante il periodo estivo. In una di queste rientranze molto ampia, ove un tempo trovavano riparo naturale le barche da pesca (tra cui "la capaciota"), ne è stata più volte ampliata la banchina fino alla costruzione di un porticciolo con un molo a gomito ed uno di sottoflutto protetto da una diga foranea in grandi blocchi in cemento armato che costituisce tuttora un ottimo attracco per i pescherecci della flotta marinara locale.

     Sul lato nord, a ridosso di un piccolo belvedere che domina il porticciolo, trova posto una struttura coperta per la vendita all'asta del pescato giornaliero ove ogni mattina, come in un rito propiziatorio senza tempo, echeggia la caratteristica nenia del banditore. Ed era certamente suggestivo oltre che inconsueto fino a qualche anno fa osservare le macchine procedere accanto alle barche tirate in secca ai bordi della strada che costeggia il lungomare del Viale Eufemio; così come affascina ancora oggi assistere la mattina presto al rientro delle imbarcazioni (sempre meno numerose) con il loro carico di pesci vividi e guizzanti (sempre più scarso), frutto del duro lavoro notturno.    

       La città confina via terra con i Comuni di Palermo, Capaci e Torretta e si estende per una superficie di poco più di 35 Kmq.

       Lo sviluppo del centro abitato ha preso avvio lungo un asse costituito da cinque strade dritte e parallele disposte secondo il caratteristico "schema a pettine" e tracciate fin dal 1799 per l'accesso alle bianche e ordinate casette fatte costruire dai conti Pilo attorno all'edificio della tonnara lasciando alle estremità di levante e ponente due ampi piazzali per la stesura delle reti da pesca. Pochi anni più tardi, probabilmente a partire dal 1813, subito dopo la costruzione della cappella, la linea di espansione urbanistica ha subito un radicale cambiamento di direzione: dalla Piazza XXI Aprile gli edifici hanno cominciato ad essere costruiti in ordine ortogonale alla costa seguendo la disposizione del "sistema a raggiera".

        Ai margini del settore orientale, compreso tra la sede autostradale ed i confini dei Comuni di Capaci e Torretta, presenta una fascia montuosa che continua verso sud perdendosi nella catena di rilievi che fanno da corona a tutta la lunga costa settentrionale del Golfo di Carini e che costituivano le primordiali scogliere dell'Era Quaternaria. L'area pedemontana, che si raccorda bruscamente con i rilievi di Pizzo Mollica (m.533 s.l.m) sovrastante l’intero abitato, è caratterizzata da uno strato di terreno argilloso poco spesso (al massimo un metro) che poggia direttamente sulla roccia o su strati di ghiaia marina ricchi di conchiglie ed è in gran parte incolta. Un tempo, però, vi prosperavano abbondanti le coltivazioni a frutteto, mandorle e carrube estese fino all'autostrada che oggi possiamo considerare come limite estremo di una fascia occidentale arida e sterile degradante dolcemente verso il mare e con una superficie pari a circa 3/4 dell'intero territorio.   

       Non vi sono presenze di corsi d'acqua nè esistono riferimenti che inducono a sospettare l'esistenza anche in un lontano passato di sorgenti naturali; fatto che da sempre ha costituito un serio limite sulla strada dell'espansione urbanistica e condizionato la crescita economica e sociale anche dopo la conquista dell'autonomia locale e che certamente non ha permesso un adeguato sviluppo agricolo dell'area. Indagini geognostiche hanno tuttavia evidenziato la presenza di una esigua falda freatica di spessore molto ridotto alimentata soprattutto dalle acque di infiltrazione che dalle pendici montuose di natura carbonatica attraverso drenaggi sotterranei arrivano nella vasta piana dolcemente degradante (0-45m. s.l.m.) la quale, ad una profondità variabile da 1,5 a 30m., presenta depositi stratigrafici di calcarenite, formatisi tra la fine del terzo e gli inizi del quarto periodo dell'era cenozoica o età dei mammiferi.

       La linea di costa orientale, in antico molto più arretrata dell'attuale, è caratterizzata da una lunga fascia sabbiosa che si estende per circa un km con andamento regolare ed uniforme ed è nota con il nome "La Praia"; un tempo di grande spessore e profondità, interessata attualmente da una continua erosione marina, dopo essere stata abbondantemente depredata durante il boom economico e la dissennata espansione urbanistica degli anni '60. 

       Già tra il 1940 ed il 1945, tra l'altro, un primo grave saccheggio era stato perpetrato contro la stessa spiaggia per il consolidamento delle linee di difese belliche: la sabbia, infatti, spalata e insaccata, era stata trasportata con grossi automezzi militari là ove necessaria per le opere di fortificazioni a difesa di posizioni strategiche o di edifici pubblici e religiosi di primaria importanza.

       Lo sviluppo urbanistico si estende in due direttrici: la prima, in senso nord/est-sud/ovest, corre parallelamente alla linea di battigia settentrionale ove si affacciano i quartieri abitativi più antichi, ed è caratterizzata da casette "a schiera" a due elevazioni; la seconda linea, relativamente più recente, individua l'attuale Via Libertà e comprende la zona che si estende fino alla spiaggia ove insistono isolati di costruzione recente (dagli anni '60 in poi). Entrambe le direttrici seguono il tradizionale "schema a pettine". La principale linea di sviluppo è oggi quella segnata dall'autostrada.  

       Il grande incremento edilizio, particolarmente attivo dal 1965 in poi in seguito alla scoperta della vocazione vacanziera isolana da parte degli abitanti della vicina Palermo, ha portato ad una espansione incontrollata e disorganica che ha alterato notevolmente la fisionomia di tutta la costa.

      In tempi ancora più recenti si è assistito allo sviluppo di complessi di edilizia di tipo prevalentemente residenziale in aree extraurbane che hanno portato ad una congiunzione degli aggregati urbani nelle aree contigue dei Comuni di Isola e di Capaci. Il tessuto edilizio si completa con gli insediamenti turistico-alberghieri sorti lungo la fascia costiera.     

      Il territorio è attraversato, in senso est-ovest, dalla ferrovia Palermo-Trapani e dall'autostrada A29 Palermo Punta Raisi-Mazara del Vallo che corrono parallele poco più a sud della linea di costa e costituiscono attualmente le principali vie di comunicazione tra il Capoluogo di Provincia e l'estremità occidentale dell'Isola (Trapani e Marsala).

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Alcune immagini della Città dopo gli anni '50

Piazza e Fontana Principale

Via Capaci - Ufficio Postale

Via Palermo

La Fontana Principale 

Via Palazzo Piazza Umberto I Piazza Umberto I

Vecchio Scalo

Lungomare Eufemio

Lungomare Eufemio

Scalo

Scalo

Barche allo Scalo Scaro ittico Piano di Ponente Piano di Ponente
Piano Ponente - Stesura delle reti Veduta Rifornimento d'acqua Stazione

La Banchetta

La Banchetta

Preparativi per la partenza

Il Porto

Preparativi per la pesca Partenza per la pesca Ritorno dalla pesca

Ritorno dalla pesca

 

La Spiaggia verso la fine degli anni '60


Caleidoscopio